sabato 6 aprile 2013

-leaks

Un paio di post fa ho citato lo scandalo Vatileaks parlando del prefisso emergente Vati-, questa volta mi occupo dell'altra metà. Parallelamente allo scandalo dell'ormai ex ministro del bilancio francese, Jérôme Cahuzac, che aveva tenuto nascosto il suo conto in Svizzera, sono emerse diverse informazioni giornalistiche, non solo relative alla Francia, sui paradisi fiscali per le quali la stampa ha coniato il termine di "scandalo Offshoreleaks". -leaks sembra quindi stia diventando l'erede di -gate, un nuovo suffisso per indicare uno scandalo. Chissà perché gli scandali, di preferenza politico-finanziari, sono spesso fonte di nuovi suffissi (in Italia, nel nostro piccolo, abbiamo avuto il -poli di Tangentopoli). Il motivo principale, probabilmente, è il fatto che in genere si tratta di notizie che hanno grande impatto giornalistico, e che i giornali sono sempre alla ricerca di soluzioni linguistiche inedite e che facciano presa sul pubblico. Alla base di tutti i suffissi che si riferiscono a degli scandali c'è, ovviamente, il Watergate, mentre all'origine di -leaks c'è Wikileaks, il discusso sito dedito alla diffusione di materiale riservato. La particolarità di questo suffisso è perciò di aggiungere al senso di 'scandalo' una sfumatura che si potrebbe parafrasare come 'scandalo la cui diffusione ha avuto luogo tramite una fuga di notizie sui giornali', anche se a me sembra che questa sfumatura si stia perdendo a favore di un più generico 'scandalo'. In inglese to leak è un verbo che significa 'colare', e news leak sta per 'fuga di notizie'. Naturalmente, il suffisso è attivo tanto in italiano che in altre lingue. Cercando a caso su Internet ho ad esempio trovato Brussellsleaks (per un sito che diffonde notizie sulle istituzioni europee), nazileaks (un sito che fornisce liste di membri del partito neonazista tedesco), bankleaks o Obamaleaks. In italiano c'è da notare, innanzitutto, che leaks è diventato un sostantivo autonomo che può significare "fuga di notizie" (come qui o qui), e anche al singolare (con la tipica perdita di trasparenza del suffisso plurale inglese, come in questa pagina dove si legge "Indubbiamente è stato il leaks più falso ma più originale e simpatico"). Tra i neologismi italiani in cui -leaks funziona come suffisso, invece, ho trovato diversi casi in cui si lega a nomi di personaggi o organizzazioni, come Berluleaks, Grilloleaks, Renzileaks e PD-leaks, ma anche altri usi, come Milanoleaks, Sirialeaks  e Caymanleaks (nome alternativo, apparentemente, dato allo scandalo Offshoreleaks).

2 commenti:

  1. Molto interessante. Un dettaglio che ho notato è in inglese prevale la forma con due parole, Offshore leaks, a iniziare dall'International Consortium of Investigative Journalists che ha fatto emergere lo scandalo, mentre in Germania e in Italia sembra essere preferita un'unica parola, Offshoreleaks, forse perché in queste lingue -leaks viene riconosciuto soprattutto come suffissoide con il valore di "scandalo", mentre in inglese è trasparente il significato di leaks, "fuga di notize"?

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  2. Grazie per aver fatto il primo commento a questo blog! E grazie della segnalazione. Sull'inglese non so molto esprimermi, ma è possibile effettivamente che leaks sia percepito più come una parola autonoma. In francese (dove nelle ultime due settimane c'è stata un'esplosione di "Offshoreleaks") ho l'impressione che sia come in italiano (e a questo punto tedesco).

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